La contemporaneità è quella relazione col tempo che aderisce ad esso attraverso una sfasatura e un anacronismo.
Coloro che coincidono troppo pienamente con l’epoca, che combaciano in ogni punto perfettamente con essa, non sono contemporanei perché, proprio per questo, non riescono a vederla, non possono tener lo sguardo fisso su di essa.
Contemporaneo è colui che tiene fisso lo sguardo nel suo tempo, per percepirne non le luci, ma il buio.
Tutti i tempi sono, per chi ne esperisce la contemporaneità, oscuri. Contemporaneo è, appunto, colui che sa vedere questa oscurità, che è in grado di scrivere intingendo la penna nella tenebra del presente.
Contemporaneo è colui il quale riceve in pieno viso il fascio di tenebra che proviene dal suo tempo.
Nel firmamento che guardiamo di notte, le stelle risplendono circondate da una fitta tenebra.
Poiché nell’universo vi è un numero infinito di galassie e di corpi luminosi, il buio che vediamo nel cielo è qualcosa che, secondo gli scienziati, necessita di una spiegazione.
Nell’universo in espansione, le galassie remote si allontanano da noi a una velocità così forte, che la loro luce non riesce a raggiungerci.
Quel che percepiamo come buio, è questa luce che viaggia velocissima verso di noi e tuttavia non può raggiungerci, perché le galassie da cui proviene si allontanano a una velocità superiore a quella della luce.
Percepire nel buio presente questa luce che cerca di raggiungerci e non può farlo, questo significa essere contemporanei.
Per questo i contemporanei sono rari. E per questo essere contemporanei è, innanzitutto, una questione di coraggio: perché significa essere capaci non solo di tenere lo sguardo fisso nel buio dell’epoca, ma anche di percepire in quel buio una luce che, diretta verso di noi, si allontana infinitamente da noi.

Cioè ancora: essere puntuali a un appuntamento che si può solo mancare.

(estratto da Che cos’è il contemporaneo? di Giorgio Agamben)

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Feat.

Gianni Mimmo – sax soprano
Xabier Iriondo – mahai metak, taisho koto, live electronics
Cristiano Calcagnile – batteria e percussioni

music by Mistaking Monks
recording – march, 21, 2010
sound engineers – Cristiano Calcagnile & Xabier Iriondo
mastering – Maurizio Giannotti at New Mastering studio, Milano, Italy
photos – Daniele Innamorato
make-up helpers – Shanu & Lulù

Track list:

1 Shape of things to come
2 Landscape and its meaning
3 So close so far
4 Tale to be told
5 Antenna revelation
6 Lone cruiser
7 Multiple
8 Oracle displacement
9 Unframed mirror
10 Mantic
11 Time and its palindrome
12 Glance dance
13 The longing streams